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La mostra Giostre a Palazzo Roverella (RO) chiude con oltre 8.000 visitatori

Le giostre chiudono con oltre 8.000 visitatori e si impongono come la più visitata delle mostre rodigine di Primavera.

Le giostre hanno girato davvero bene. La mostra loro dedicata a Palazzo Roverella a Rovigo ha chiuso i battenti con all’attivo oltre ottomila visitatori, che segna il nuovo record tra le mostre di primavera della sede rodigina.
Rispetto alla mostra “Cinema nel Polesine” esposta lo stesso periodo nel 2018, “Giostre” ha registrato un incremento del 24% di visitatori; rispetto alla mostra “Pietro Donzelli e il Delta del Po” del 2017 ha registrato un aumento del 30%.
A promuovere la rassegna, che è stata aperta al pubblico lo scorso 23 marzo, sono stati la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme al Comune di Rovigo e all’Accademia dei Concordi, con la curatela di Roberta Valtorta e con la
collaborazione di Mario Finazzi per il percorso riservato alla pittura. All’esposizione ha partecipato anche il Museo della Giostra di Bergantino. “Con questa mostra volevamo attrarre la consapevolezza del pubblico – afferma il Presidente di Fondazione Cariparo, Professore Gilberto Murarosu una importante specificità del Polesine, rappresentata dalla tradizione di Bergantino per le giostre. Un’ attività che ha saputo evolversi con i tempi, spesso anticipandoli, sapendo creare e imporre nuove tendenze e nuovi gusti. Che dalle semplici giostrine che giravano da paese in paese per la “gioia di grandi e piccini” si è evoluta sino alla realizzazione dei più innovativi parchi di divertimento de mondo. Esempio di un Polesine che sa farsi forte delle sue tradizioni per offrire le sue straordinarie abilità a livello mondiale”.
Dai riscontri espressi dai visitatori, ad essere così ampiamente apprezzata, è stata la modalità stessa della mostra. Un perfetto mix di storia e attualità, di amarcord e di visioni quasi oniriche intorno ad un divertimento che non conosce confini, di “reperti” storici e di affascinanti interpretazioni d’artista. Sino a comporre un’esposizione in grado di dare a ciascun visitatore, piccolo o grande che fosse, una personale emozione.
L’analisi dei flussi del pubblico elaborato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo offre diversi spunti di interesse.
La mostra ha riscontrato pareri ampiamente positivi sia nei contenuti scientifici che nei servizi offerti come, ad esempio, le visite guidate per gruppi e singoli visitatori e, sul fronte scuole, il biglietto di ingresso ridottissimo per gli studenti e la possibilità di partecipare alle attività didattiche gratuitamente.
Il pubblico proveniva per il 90% dal Veneto e dall’Emilia Romagna con in testa, oltre alla stessa Rovigo, le province di Padova, Ferrara, Bologna.
I gruppi organizzati sono stati una decina per un totale complessivo di oltre 200 persone. Inoltre, nonostante il tema fosse distante dagli argomenti trattati in ambito scolastico, l’esposizione è stata visitata da quasi 4.000 tra alunni e insegnanti provenienti dalle scuole prevalentemente delle province di Padova e Rovigo, per un totale complessivo di oltre 150 classi.
Data la molteplicità dei materiali esposti, tra cui spezzoni di film, non stupisce che la durata media della visita sia stata di oltre un’ora. Con la mostra Giostre si è conclusa anche l’esposizione “Concordi, Collezioni e Collezionisti” a Palazzo Roncale: l’apertura della sede, limitata ai soli giorni di venerdì, sabato e domenica ha registrato oltre mille visitatori.
Calato il sipario su “Giostre”, Palazzo Roverella chiuderà i battenti fino alla fine di settembre, tempo utile per allestire la prossima grande esposizione dedicata al “Giapponismo in Europa”.
Un percorso di grande fascino ed eleganza che, attraverso le opere di grandi artisti europei come Van Gogh, Gauguin, De Nittis, Degas e Bonnard, porterà alla scoperta di un’arte nuova nata dai capolavori, dalle suggestioni e dalle innovazioni che il Sol Levante ha saputo regalare alla cultura occidentale.
Le prenotazioni sono già aperte al sito www.palazzoroverella.com

 

Padova, 1 luglio 2019

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