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Attentato in Burkina Faso: messaggio

Dal gennaio 2014, 28 Fondazioni di origine bancaria associate all’Acri hanno intrapreso l’iniziativa Fondazioni for Africa Burkina Faso, una sfida e un impegno comune per sostenere il diritto al cibo di uno dei Paesi più poveri dell’Africa, il Burkina Faso. Per farlo le Fondazioni hanno scelto una strada precisa: lavorare assieme a coloro che sono già impegnati per lo stesso obiettivo. In collaborazione con 6 organizzazioni attive sul territorio italiano e in Africa, la Federazione delle associazioni del burkinabé in Italia, 27 associazioni di migranti burkinabé in Italia, 15 organizzazioni contadine locali e in sinergia con Enti locali italiani, Regioni e Comuni, le Fondazioni lavorano in 7 Regioni del Paese. L’intento è quello di rimuovere le cause della povertà e promuovere iniziative capaci di dare vita a uno sviluppo sostenibile a partire dal settore agroalimentare e di promuovere lo start up di iniziative imprenditoriali, l’accesso al credito, l’autonomia delle donne, la diffusione di un’educazione alimentare adeguata.

Oggi, nei primi giorni del 2016, terzo anno di intervento delle Fondazioni di origine bancaria, il Burkina Faso è un Paese ferito.  Sono 28, forse di più, le persone che hanno perso la vita nel vile e orrendo attentato terroristico che ha colpito la capitale venerdì e sabato. Un attacco a un Paese, dove la pacifica convivenza tra religioni è da oltre cent’anni la normalità, e al suo Popolo che, negli ultimi mesi, è stato esempio di determinazione e coraggio, trovando la forza di dire no a una dittatura durata trent’anni e dando il via a un processo di democratizzazione.

Vicine a quanti operano in loco per il progetto, ai parenti delle vittime e al popolo burkinabé tutto, oggi, con ancora più forza, le Fondazioni e i suoi partner riprendono a lavorare, con rinnovata attenzione alle potenzialità di sviluppo e di crescita ma anche alle condizioni di sicurezza necessarie. E la parola chiave con ancora più tenacia è INSIEME, perché solo uniti si possono costruire percorsi di pace e di sviluppo capaci di durare e divenire futuro. Un atto sentito e dovuto a sostegno della strada di cambiamento e giustizia che il popolo burkinabé ha intrapreso e che non si deve arrestare davanti alla viltà di chi uccide.