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Funder35: 48 ore per dare forma ai sogni

Arrivano da tutta Italia, pieni di iniziativa, entusiasmo e voglia di confrontarsi. Sono giovani, hanno tante idee e le stanno trasformando in progetti imprenditoriali. Fanno tutti parte delle 70 imprese culturali selezionate da Funder35, che si sono date appuntamento a Palazzo del Monte di Pietà – sede padovana della Fondazione – per un seminario residenziale a loro dedicato.

Padova, 20 e 21 aprile 2018 – Una due giorni di incontri, organizzata da Fondazione Fitzcarraldo per conto delle 18 Fondazioni (tra cui la nostra) che sostengono il bando Funder35, interamente dedicata alla condivisione di esperienze umane e professionali e alla creazione di una rete che potrà aiutarle concretamente a trasformare i sogni in progetti, e i progetti in realtà.

Il realismo non è contrario al sogno, sono necessari entrambi. Mai metterli in contrapposizione.

— Marco Cammelli, Presidente Comitato di Gestione Funder35

E così, alternando sessioni plenariegruppi di lavoro, tra un World Cafè e un aperitivo di networking, hanno cercato di dare una risposta ad alcune domande cruciali. Due su tutte: “cosa vuol dire fare impresa in ambito culturale?” e “come possiamo acquisire le competenze necessarie?”. Domande, riflessioni, scambi di idee ed esperienze con un focus sulle nuove sfide che le organizzazioni culturali affrontano nel proprio percorso di crescita imprenditoriale.

Sono 62 le imprese culturali non profit selezionate con il bando, sostenute con 2.5 milioni di euro (una media di 40 mila euro a progetto). A queste si aggiungono altre 8 organizzazioni che, pur non ricevendo un contributo economico, beneficeranno di un percorso di accompagnamento con attività formative e di supporto.

Qual è la differenza tra un sogno e un progetto? Una data.

— Walt Disney

Tra le attività, hanno catturato l’attenzione del pubblico le testimonianze di alcune imprese culturali che hanno beneficiato delle scorse edizioni del bando. A raccontare le loro esperienze, c’erano Monica Caputo di MAC – Manifestazioni Artistiche Contemporanee (Ancona), Sara Celeghin del Teatro Invisibile (Padova) e Andrea Ferretti dell’associazione Aes Cranna – Teuta Boica (Modena).

Etimologicamente, “desiderare” significa “interrogare le stelle”. Guardando questi giovani che per 48 ore hanno animato la nostra Fondazione ci ha colpito l’atteggiamento, che potremmo riassumere così: piedi per terra e testa fra le nuvole. Da parte nostra, siamo orgogliosi di essere al vostro fianco nella difficile ed entusiasmante sfida di “mettere le scarpe ai sogni“.

Buon lavoro, ragazzi!