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L’Italia che (r)esiste: la solidarietà ai tempi del coronavirus

In Italia la solidarietà si sta dimostrando più contagiosa del virus. Lo dimostrano i numeri diffusi da Italia non profit, che ha pubblicato i dati relativi alle iniziative attivate a sostegno dell’emergenza Covid-19. Il Terzo Settore è in prima linea con i suoi numerosi servizi di utilità sociale. Ma qual’è il suo stato di salute? Per mappare i bisogni delle organizzazioni non profit e orientare le nuove iniziative di sostegno filantropico Italia non profit ha diffuso un questionario. La tua partecipazione è preziosa!

L’emergenza Coronavirus ha sconvolto, oltre alle vite di tutti noi, anche quelle degli enti del Terzo Settore.

Per alcuni è aumentata la raccolta fondi, per altri è a rischio la sopravvivenza.

In uno scenario come quello che si sta delineando, è difficile prevedere come cambierà la società, e come di conseguenza dovrà cambiare il Terzo Settore. In nostro soccorso, arriva l’Osservatorio Italia non profit che sta effettuando una mappatura di tutti gli aiuti legati all’emergenza Covid-19 attivati, fino ad oggi.

La ricerca è ancora in corso ma, ha già fornito indicazioni importanti. L’obiettivo è quello di orientare, attraverso i dati raccolti, le nuove iniziative di sostegno filantropico e aggiornare quelle già messe in atto.

Per farlo, l’Osservatorio utilizza anche i dati forniti direttamente dalle organizzazioni non profit. Attraverso un breve questionario ogni realtà potrà raccontare quali sono le necessità e le conseguenze del Coronavirus sulla propria organizzazione.

La partecipazione al questionario è aperta a tutte le organizzazioni del Terzo Settore, indipendentemente dall’attività prevalente, dalle dimensioni o dalla forma giuridica.

Compila il questionario

 

Cosa è emerso finora

A pochi giorni dal lockdown e dopo i primi allarmanti dati del contagio, l’emergenza sanitaria è apparsa a tutti nella sua gravità. In un contesto in cui la pubblica amministrazione, le istituzioni e il sistema sanitario erano in difficoltà nel trovare le risorse necessarie, a fornire un importante contributo ci ha pensato la cittadinanza.

In pochissimo tempo, molti cittadini insieme a enti non profit, media, influencer, aziende e istituzioni si sono mobilitati dando prova della loro generosità.

Dopo poche ore dall’inizio dell’emergenza, erano già numerose, le campagne di raccolta fondi e le iniziative attivate. Alcuni artisti, ad esempio, hanno messo a disposizione le loro creazioni per aste il cui ricavato è stato destinato alle strutture ospedaliere. Musicisti hanno organizzato dj set dall’interno delle loro case incentivando a donare. Alcuni organizzatori di tornei di videogiochi, hanno imposto come regola di accesso la certificazione di una donazione effettuata a un ospedale. E la filantropia non è certo rimasta a guardare.

Il più grande avvenimento solidale della storia recente italiana.

La risposta della filantropia

L’Osservatorio Italia non profit, Insieme ad Assifero (Associazione Italiana delle Fondazioni ed Enti della filantropia Istituzionale), ha effettuato una mappatura di tutti gli aiuti legati all’emergenza Covid-19 attivati, fino ad oggi, dalla filantropia.

Ecco alcuni numeri:

731 milioni di euro

il valore del totale delle donazioni e dei fondi.

937 iniziative

di filantropia attivate da Fondazioni di Origine Bancaria, aziende, enti non profit, privati cittadini

701 donatori e promotori

individuati dalla mappatura al 20 maggio.

Non solo sanità

Dall’indagine è emerso anche che buona parte della filantropia si è mossa a 360°. Se nel momento più acuto dell’emergenza tutti gli sforzi si sono dovuti concentrare sul sostegno al sistema sanitario, a mano a mano che i giorni passavano si è cominciato a pensare al medio e lungo termine e agli effetti sociali ed economici connessi al Coronavirus e al lockdown che ne è derivato.

Una linea seguita anche dalla Fondazione Cariparo che, per far fronte all’emergenza Covid-19, ha messo a disposizione risorse per 20 milioni di euro.

Emergenza sanitaria, nuove povertà, rilancio economico e ricerca scientifica sono i bisogni e le priorità di intervento scelte dalla nostra Fondazione per far fronte all’emergenza nelle province di Padova e Rovigo.

Come stanno le organizzazioni non profit?

In questo frangente, anche il Terzo Settore è in prima linea con i suoi numerosi servizi di utilità sociale.

Servizi come la difesa del patrimonio culturale e ambientale, l’aiuto alle persone in difficoltà, il supporto ai malati. Senza i quali l’impatto sociale del Coronavirus avrebbe dimensioni ancora più drammatiche.

Il Terzo Settore entra in campo, si mobilita e si attiva: cerca supporti, e stimola anche delle soluzioni, si riorganizza per provare, dove possibile, a continuare ad erogare i propri servizi.

In sostanza, il Terzo Settore mostra ancora una volta la sua caratteristica principale: la resilienza rispetto ai bisogni della società. Ma questo sembra non bastare.

L’altra faccia della medaglia di questa storica dimostrazione di solidarietà è rappresentata dal 78% degli enti non profit, che hanno partecipato alla mappatura di Italia non profit, e che dichiara di aver dimezzato le proprie attività. Dall’indagine emerge addirittura che il 45% ha completamente fermato le attività, mentre solo il 6% sta continuando a lavorare come prima dell’emergenza.

I dati della mappatura fin qui raccolti, offrono un quadro della situazione del Terzo Settore e delle misure urgenti necessarie. La continuazione della ricerca permetterà di orientare, attraverso i dati raccolti, nuove iniziative di sostegno filantropico e garantire agli enti di continuare il loro incredibile lavoro di supporto delle categorie più vulnerabili, anche in questi momenti difficili.

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