EN

Con Chagall e Dante la grande Arte torna a Rovigo

Animali fantastici, persone e paesaggi che volano, commoventi paesaggi sconfinati…. avvicinarsi alla pittura di Marc Chagall è come entrare in un sogno. Si può fare solo in punta di piedi. Dal 19 settembre lasciati accompagnare nell’originalissima lingua poetica di uno degli artisti più amati del Novecento, nella monografica a lui dedicata a Palazzo Roverella a Rovigo. Ma non ci siamo fermati qui: a Palazzo Roncale – ad appena 10 passi dal Roverella – ti aspetta la mostra Visioni dell’Inferno, cuore pulsante di un grande progetto culturale dedicato a un albero molto speciale: La Quercia di Dante. Ecco cosa abbiamo preparato per te.

Manca pochissimo all’atteso ritorno delle grandi mostre di Palazzo Roverella.

Dopo il successo di Giapponismo, il 19 settembre aprirà le porte a Rovigo Marc Chagall. Anche la mia Russia mi amerà. L’esposizione, la prima monografica ospitata dal Palazzo, è curata da Claudia Zevi e analizza l’opera di uno dei pittori più amati del Novecento attraverso una lente particolare: il rapporto con la sua terra e con le affascinanti tradizioni e magiche leggende che la popolano.

Dal 19 settembre al 17 gennaio immergiti nel linguaggio poetico di uno dei pittori più amati del Novecento.

La mostra espone una settantina tra dipinti su tela, su carta, incisioni e acqueforti provenienti dai più grandi musei europei: dalla Galleria Tretyakov di Mosca al Museo di Stato Russo di S. Pietroburgo, dal Pompidou di Parigi alla Thyssen Bornemisza di Madrid e al Kunstmuseum di Zurigo, oltre che altre importanti collezioni private.

Promossa dalla nostra Fondazione in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, l’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 17 gennaio 2020, sette giorni su sette.

Marc Chagall. Anche la mia Russia mi amerà

Galli, asini che volano, violini e paesaggi di fiaba. L’opera di Marc Chagall fonde le leggende della Russia profonda con la spiritualità del mondo ebraico e cristiano ortodosso, richiamando l’iconografia simbolica delle icone e delle vignette popolari.

Un’intima spiritualità anima tutte le sue opere e viene nobilitata da un linguaggio poetico originale e fantastico.

La nostalgia, il dolore di non poter ritornare alla terra che l’ha generato, pervade i capolavori dell’artista russo, che cerca di trascendere il dolore rappresentando un mondo di sogni e favole. In un continuo percorso di rielaborazione del lutto dato dal distacco, l’arte di Chagall tenta di ricomporre i frammenti nella memoria, tendendo un ponte tra passato e futuro.

Se, da un parte, la mostra mette in luce i legami dell’artista con la tradizione e il patrimonio espressivo russo e il suo tentativo di recuperarli mescolandoli con il misticismo della tradizione chassidica, dall’altra, evidenzia anche la sua originalità rispetto al clima novecentesco delle Avanguardie.

Chagall non aderirà mai alla tensione dissacrante che uniforma l’arte della sua epoca, ma si terrà in disparte pur senza chiudere la porta al dialogo. Dirà di sé stesso di aver vissuto “voltando le spalle al futuro”. La sua pittura, pur ponendosi fermamente sul piano del moderno, non produce alcuna rottura con il mondo della memoria e delle forme che la tradizione in cui è cresciuto presuppone.

Forse è proprio questo “movimento di torsione” a permettergli di affascinare ancora così profondamente, con le sue pennellate, il nostro presente.

Scopri la mostra

La Quercia di Dante e la mostra Visioni dell’Inferno

Quasi settecento anni fa moriva Dante Alighieri. Anticipando di un anno il VII centenario dalla sua morte, celebriamo la sua figura con una grande mostra a Palazzo Roncale dedicata alla cantica più amata: l’Inferno.

La mostra Visioni dell’Inferno, che riaprirà i battenti insieme alla monografica su Chagall, nell’ambito del progetto culturale La Quercia di Dante è a cura di Virginia Baradel, Manuel Carrera, Barbara Codogno e Sandro Vidali. Il Sommo Poeta non sarà però l’unico protagonista. Accanto a lui, il territorio e le tracce lasciate dal poeta nel suo passaggio in Polesine.

Si narra infatti che il poeta fiorentino smarrì la via nell’intrico del Delta del Po e la ritrovò grazie ad un possente albero: una quercia. La Grande Quercia non ha resistito al passare dei secoli e nel 2013 è crollata, lasciando un grande vuoto. Ma nuovi polloni stanno germogliando e con questa mostra, che espone anche alcuni frammenti del prezioso albero, celebriamo anche una rinascita.

L’esposizione è un affascinante viaggio che conduce fino alle viscere dell’Inferno tramite le opere di artisti del calibro di Gustave Dorè, Robert Rauschenberg e Brigitte Brand che, ispirati dalla grandezza assoluta della Cantica, ne hanno fornito interpretazioni differenti e potenti.

Rappresentazioni classiche e originali, canoniche e inedite, ma anche prestigiose edizioni antiche e interpretazioni inaspettate come quella degli artisti di Fabrica, o ironiche come le tavole dell’edizione della Commedia a fumetti in cui Dante è interpretato da Topolino e Virgilio dal suo fedele amico Pippo.

La mostra è  un progetto culturale a tutto tondo, un contenitore ricchissimo che comprende iniziative culturali e itinerari turistici tra le bellezze naturalistiche del Polesine. Arte, cultura, natura si fondono regalando ai visitatori un’esperienza immersiva totale.

Fino al 17 gennaio 2020 puoi scoprire l’Inferno dantesco come non te l’anno mai raccontato.

Esplora l’esposizione

E per chi desidera ancora Arte…

Oltre a immergersi nei capolavori di Marc Chagall e a viaggiare tra le suggestioni dell’Inferno dantesco, i i visitatori di Palazzo Roverella e Palazzo Roncale avranno la possibilità di ammirare le opere della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario vescovile di Rovigo, con i capolavori dei grandi maestri della pittura italiana e i preziosi reperti egizi e romani della sezione Archeologia.

Un panorama quasi da manuale di storia dell’arte. Dal ’400 al ’700. Tutto in un’unica, prestigiosa collezione.