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Le mappe della povertà educativa nel Veneto

È stato presentato oggi il rapporto sulla povertà educativa in Veneto, elaborato dalla Fondazione Openpolis in collaborazione con l’impresa sociale Con i Bambini. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile, a cui aderiscono Acri e fondazioni di origine bancaria, tra cui Fondazione Cariparo, Fondazione Cariverona e Fondazione di Venezia.

L’educazione è una delle sfide maggiormente strategiche per il nostro Paese, per garantire pari opportunità di accesso all’istruzione di qualità.

La pandemia ha aggravato una realtà che era già presente: la trasmissione intergenerazionale della povertà è un fenomeno che nel nostro Paese è cresciuto in modo preoccupante negli ultimi anni. La povertà educativa cresce proporzionalmente all’acuirsi delle disuguaglianze; le famiglie più vulnerabili – in particolare i minori – vedono diminuire costantemente le opportunità educative e, di conseguenza, la possibilità di un futuro migliore.

La scuola, a partire da quella per l’infanzia, gioca un ruolo fondamentale per la formazione e la crescita di bambini e adolescenti.

L’istruzione è lo strumento per emanciparsi dai contesti socio-economici delle famiglie di origine, specie se disagiati, oltre che per acquisire le competenze utili ad entrare nel mondo del lavoro.

Chi oggi ha meno di 18 anni – in Veneto sono quasi 800mila persone (dato ISTAT 2018) – si ritrova ad affrontare questo passaggio nel contesto di emergenza generato dal Covid, correndo un duplice rischio: che la propria famiglia possa risentire della crisi economica e che l’accesso alle opportunità educative e sociali sia complicato.

In questo scenario la presenza diffusa di presidi educativi e reti comunitarie costituisce la garanzia principale di contrasto alla povertà educativa, oggi più che mai importante.

Le mappe della povertà educativa nel Veneto

Sono quattro gli ambiti analizzati dal rapporto.

Disponibilità di servizi per la prima infanzia

Per quanto riguarda i servizi dedicati alla prima infanzia, il Veneto si colloca all’11° posto tra le regioni italiane. Offre complessivamente 32.658 posti in 1.299 strutture autorizzate tra asili nido e servizi integrativi, garantendo circa 29,1 posti ogni 100 residenti tra 0 e 2 anni di età.

Un dato superiore alla media nazionale (25,5%) ma inferiore all’obiettivo europeo fissato in 33 posti in asilo nido ogni 100 bambini.

Ci sono significative differenze da una provincia all’altra e da comune a comune. Con il 35,4% di minori potenzialmente coperti, Rovigo è la provincia più “virtuosa”, l’unica ad aver raggiunto l’obiettivo europeo, seguita nell’ordine da Padova, Verona, Treviso, Venezia, Vicenza e Belluno, dove il 65% dei comuni non dispone di servizi per l’infanzia.

Digitalizzazione

L’emergenza sanitaria ha costretto bambini e ragazzi a seguire le lezioni da casa, e non sempre l’hanno potuto fare agevolmente a causa delle carenze digitali. Le disuguaglianze digitali rischiano così di fondersi con quelle sociali ed economiche, ampliando i divari preesistenti alla crisi e compromettendo un’intera generazione.

Sul fronte della digitalizzazione, il Veneto presentava già prima dell’emergenza dati in linea o superiori a quelli nazionali.

Ai primi posti in classifica per numero di famiglie raggiunte da un qualsiasi tipo di connessione (97% raggiunte da banda larga), scende al 14° posto per quanto riguarda le connessioni veloci (59% vs media italiana del 68,5%) e ultraveloci (26% vs media italiana del 68,5%).

Al primo posto si colloca la città metropolitana di Venezia (40% delle famiglie ha una connessione ultraveloce), seguita da Verona, Padova, Vicenza, Treviso e dai fanalini di coda Belluno e Rovigo, dove il dato si ferma al 13%.

Condizione degli edifici scolastici

Un elemento che ha assunto una rilevanza ancora maggiore durante la pandemia è la vetustà degli edifici scolastici.

Come sottolineato dalle linee guida del Miur, servono strutture più moderne, con spazi più ampi e una rimodulazione di banchi e arredi scolastici che tutelino insegnanti e alunni dal rischio contagio.

In Veneto il 18,5% degli edifici ha più di 50 anni (17,8% media nazionale), di cui il 30% concentrati nella provincia di Belluno (36,3%), seguita da Rovigo (29,4%) e Vicenza (22,1%), mentre la provincia di Treviso registra solo l’11,92% di edifici vetusti.

Raggiungibilità delle scuole

Se in un territorio il servizio di trasporto pubblico è assente o copre le esigenze solo di una parte degli studenti, si crea un divario che rischia di incentivare la dispersione scolastica, provocando nei casi peggiori l’abbandono del percorso di studio.

In Veneto la percentuale di scuole raggiungibili con i mezzi pubblici arriva al 94,5% (86% media nazionale).

Ad occupare i primi posti in classifica sono le province di Rovigo e Verona (dati vicini al 97%), seguite da Padova che, con il maggior numero di scuole nella regione supera il 90% di edifici scolastici raggiungibili.

Le province in cui operiamo presentano dati incoraggianti ma il rischio di povertà educativa minorile e di abbandono scolastico rimane molto elevato anche nella nostra regione a causa della pandemia e delle sue conseguenze. Dobbiamo unire le forze per interventi che siano efficaci e che consentano di costruire oggi quello che lasceremo alle generazioni future. È una nostra responsabilità.

Gilberto Muraro – Presidente Fondazione Cariparo

Il report

Dalla parte dei bambini

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Per attuare i programmi del Fondo, nel 2016 è stata creata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud.

Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

In questi anni sono stati promossi su tutto il territorio nazionale importanti bandi che hanno coinvolto, a livello locale, enti partner per realizzare e mettere in pratica progetti ed interventi di prevenzione della povertà educativa minorile.

Nel 2019 e nel 2020 la nostra Fondazione ha contribuito al Fondo nazionale rispettivamente con 4,6 milioni di euro e con 5,4 milioni di euro. E nel luglio 2020 è stata approvata un’iniziativa, attualmente in fase di progettazione esecutiva, che verrà realizzata nelle province di Padova e Rovigo insieme all’Impresa Sociale con i Bambini, per un impegno complessivo di 3 milioni di euro. Per il 2021, abbiamo rinnovato con oltre 5 milioni di euro il sostegno al Fondo.