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Un domani possibile: 7 progetti per i minori stranieri non accompagnati

Sono 7 i progetti selezionati attraverso il bando Un domani possibile per favorire l’inclusione e l’autonomia dei giovani migranti arrivati soli in Italia. Gli interventi, sostenuti complessivamente con 5 MLN di euro, prevedono percorsi di inserimento lavorativo, soluzioni abitative e integrazione in reti sociali solide.

Sono sette i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il bando Un domani possibile per favorire l’inclusione e l’autonomia dei minori e dei giovani migranti arrivati soli nel nostro paese.

Sette iniziative, sostenute complessivamente con 5 milioni di euro che saranno avviate su base multiregionale coinvolgendo oltre 150 organizzazioni, tra Terzo settore, enti pubblici e privati.

Il bando è promosso in collaborazione con Never Alone – Per un domani possibile, iniziativa nata nell’ambito del programma europeo EPIM – European Programme for Integration and Migration. Un’iniziativa congiunta di diverse fondazioni europee nata per promuovere una serie di azioni volte a favorire l’autonomia e l’inclusione dei giovani migranti e a costruire una nuova cultura dell’accoglienza.

Lanciato nel 2016, in Italia l’iniziativa ha coinvolto nove fondazioni, tra cui la nostra: Fondazione CariploCompagnia di San PaoloFondazione Con il SudEnel CuoreFondazione Cassa di Risparmio di TorinoFondazione Cassa di Risparmio di CuneoFondazione Cassa di Risparmio di Padova e RovigoFondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Peppino Vismara.

L’accoglienza di oggi una risorsa per la società di domani

Attivazione di percorsi di inserimento lavorativo di medio-lungo periodo, soluzioni abitative adeguate e integrazione in reti e relazioni sociali solide, basate su un’ampia offerta di opportunità educative e inclusive. I progetti selezionati dal bando Un domani possibile prevedono un modello di intervento integrato che consente un percorso di inclusione e autonomia ai minori stranieri non accompagnati e ai giovani migranti giunti in Italia da minori soli.

I ragazzi saranno affiancati da una persona di riferimento che farà, anche, da raccordo tra la comunità educante di riferimento e il coordinamento di progetto.

I progetti selezionati

Sempre meno tempo per diventare grandi

Si stima che siano circa 60.000 i minori stranieri giunti in Italia da soli e diventati maggiorenni negli ultimi 5 anni. Secondo i dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al 31 agosto 2021 erano presenti in Italia 9.131 minori stranieri non accompagnati, ripartiti su quasi tutto il territorio italiano. I dati relativi alla distribuzione dell’età evidenziano che il 63,8% ha 17 anni, mentre nel 2015 i diciassettenni erano il 54%. I sedicenni rappresentano oggi il 23%, seguiti dai quindicenni (8,1%) e da chi ha meno di 15 anni (5%).

I minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio italiano si caratterizzano quindi per avere un’età sempre più alta e, di conseguenza, hanno a disposizione un tempo più breve per acquisire un’autonomia di vita che consenta loro di continuare il percorso di inclusione sociale avviato da minorenni. In generale, poi, si osserva una maggiore fragilità psicologica, dovuta non solo al trauma del percorso migratorio, ma anche alla precarietà e all’incertezza rispetto al futuro.

Dalla parte dei minori

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Per attuare i programmi del Fondo, nel 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud.

Con i Bambini ha pubblicato ad oggi altri sette bandi (Prima InfanziaAdolescenza, Nuove GenerazioniUn passo avantiRicucire i sogniCambio rotta e A braccia aperte), selezionando complessivamente 355 progetti in tutta Italia, con un contribuito di circa 281 milioni di euro. Gli interventi coinvolgono oltre 480.000 bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie, che vivono in condizione di disagio, toccando direttamente circa 6.600 organizzazioni tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati.

Ogni bando promuove progetti capaci di affrontare il fenomeno della povertà educativa da differenti angolazioni, con interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economicasociale e culturale che impediscono l’accesso dei bambini e dei ragazzi ai processi educativi.