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A Palazzo Roverella l’apertura della nuova Sala Egizia

Meryt e Baby trovano casa, questa volta definitiva, a Palazzo Roverella a Rovigo, protagoniste della nuova Sezione Egizia che dal 28 settembre 2019, data di apertura della grande mostra sul Giapponismo, si offre ai visitatori.

Le due ormai celebri mummie rodigine sono reduci da un lungo tour che le ha fatte ammirare a più di mezzo milioni di cinesi. Esposte in tre musei cinesi, Hubei Provincial Museum nella città di Wuhan, Zhejiang Provincial Museum nella città di Hangzhou e Tianjin Museum a Tianjin, sono state le vere star della mostra Ancient Egypt, ovunque accolte con grande entusiasmo dai media e dal pubblico.

Ora, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che ha agito in collaborazione con l’Accademia dei Concordi e con il Comune di Rovigo, a Meryt e Baby, e con loro al meglio degli oltre 500 reperti egizi patrimonio dell’Accademia, viene riservata una Sala espositiva permanente al Roverella.

In essa, con le due mummie, si possono ammirare numerosi altri, non meno interessanti, reperti della ricchissima Collezione Egizia dei Concordi, la maggior parte dei quali raccolti e donati, tra il 1878 e il 1879, all’Accademia dal Commendator Giuseppe Valsè Pantellini, rodigino che visse in Egitto nella seconda metà dell’Ottocento.

I reperti coprono un arco di tempo compreso tra il Protodinastico/Epoca Tinita e l’Età Tolemaico-Romana.

Tra i pezzi forti si evidenzia il celebre cofanetto ligneo per ushabti in forma di sarcofago appartenuto al principe Iahmes Sapair, figlio del faraone della XVII Dinastia Seqenera-Djehuty-Aa. O il sigillo cilindrico, databile alle prime dinastie, due stipiti di falsa porta in calcare bianco con figure a bassorilievo e due frammenti di stipiti con iscrizioni in calcare bianco, provenienti da una mastaba della V Dinastia, una stele familiare databile al tardo Medio Regno, due frammenti di una grande stele d’Età Ramesside, una serie di bronzetti votivi di divinità e numerose statuine funerarie, tra le quali dodici esemplari databili alla XXV Dinastia o all’Età Napatea. Nella Collezione si ammirano inoltre numerosi amuleti risalenti principalmente all’Età Tarda, una notevole maschera di sarcofago in legno dipinto, due frammenti di cartonnage di mummia, una statua lignea che raffigura Anubi in forma di sciacallo seduto, una stele policroma lignea di Epoca Tolemaica, una statuetta lignea che raffigura Ptah-Soqar-Wsir e un fragile contenitore per cosmesi a forma di donna.

Il completamento delle sezioni del Roverella hanno preso avvio lo sorso anno, con l’allestimento della Sala Archeologica, riservata ai reperti romani, etruschi e paleo veneti e si potenzia adesso grazie a questa nuova Sala Egizia.

La popolarità di Meryt e Baby e il fascino che continua a circondare la grande civiltà egizia, faranno di questa Sala una delle più ammirate della Collezione della Pinacoteca.

Accanto alle Sale archeologiche, permangono le già ammirate Sale pittoriche, in cui sono esposte le opere dei grandi maestri della pittura italiana tra il Quattrocento e il Settecento, dal gotico a Giovanni Bellini fino al Giambattista Tiepolo e ai più importanti pittori veneziani del Settecento, una vera e propria rassegna di dipinti da manuale di storia dell’arte.

Rovigo, 23 settembre 2019

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