EN

Venerdì 1 ottobre 2021 abbiamo celebrato la Giornata Europea delle Fondazioni, ricorrenza che Dafne – Donors and Foundations Networks in Europe, organizzazione che riunisce le associazioni di fondazioni del continente, organizza dal 2013 per far conoscere alle comunità le attività che le fondazioni svolgono nei territori in cui operano.

Insieme ad Acri, associazione che riunisce le fondazioni di origine bancaria italiane, l’abbiamo festeggiata con “Non sono un murales – Segni di comunità”: un evento diffuso in 120 luoghi d’Italia, che ha coinvolto diverse comunità nella realizzazione di un’opera d’arte reinterpretando in chiave personale uno stencil creato per l’occasione dallo street artist Lorenzo Di Bari – LDB.

L’opera di Shife

Per l’occasione la nostra Fondazione ha scelto uno spazio speciale: una delle facciate della SPES in via Tiepolo a Padova. Qui è stato inaugurato l’asilo nido “Milla Baldo Ceolin”, realizzato con il nostro contributo.

A firmare questo grande murale è stato lo street artist padovano Shife. Al suo fianco i bambini della classe terza della Scuola Primaria Muratori (Aurora, Lisa, Lilas, Greta, Praise, Emma, Virginia, Alessandro, Edoardo, Edward, Pietro, Rocco, Junayed, Achille, Abelardo, Alessandro, Jay, Emanuele, Perla, Raimondo, Sofia, Pablo e Mattia) e delle classi quinte della Scuola Primaria Maria Montessori – SPES di Padova, che hanno aiutato l’artista a completare l’opera decorando il murales con piccoli stencil a forma di fiori e animali che hanno imparato a usare partecipando a un laboratorio di street art organizzato per l’occasione dalla nostra Fondazione in collaborazione con l’Associazione Culturale Cimi.

Segni di comunità

Tutte le Fondazioni coinvolte nel progetto hanno avuto a disposizione da personalizzare la matrice stencil del giovane street artist pistoiese LDB. Lo stencil raffigura un adulto che allaccia le scarpe a un bambino, il quale, con lo zaino sulle spalle, guarda verso lo spettatore con l’espressione di chi sta partendo per un viaggio e guarda al futuro carico di aspettative. Nel presentare la sua creazione, l’artista l’ha definita “un piccolo gesto d’amore quotidiano che vuole parlare all’intimo con leggerezza, per suscitare un’emozione nel cuore di chi guarda”.

L’immagine rappresenta in maniera efficace un gesto semplice e riconoscibile a tutti: un’azione di supporto da parte di una persona “adulta” e autonoma (la comunità) nei confronti di un bambino (un soggetto che sta crescendo e che inizia un nuovo percorso). Allacciando le sue scarpe, l’adulto sostiene il percorso di crescita del bambino.

È questa la missione delle Fondazioni: attivare le comunità per prendersi cura del territorio, dei giovani e dei soggetti più fragili, innescando percorsi di partecipazione e di solidarietà che aiutino a ripartire, tutti insieme.