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Convegno sull'Alzheimer a Rosolina: 200 i partecipanti il 29 settembre

L’EVOLUZIONE DEI BISOGNI NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE CON DEMENZA

Questo il titolo del convegno che lunedì 29 settembre si è tenuto presso il Centro Congressi di Rosolina Mare (RO) per ricordare la “Giornata mondiale dell’Alzheimer” la cuiricorrenza cadeva il 21 settembre.

All’evento hanno partecipato oltre duecento persone, contribuendo alla giornata di studio con numerosi interventi, giunti in risposta ai temi trattati durante gli interventi degli specialisti che si sono alternati al tavolo dei relatori.

La giornata è stata dedicata alle problematiche legate all’assistenza del malato di demenza, una malattia che ha un carattere evolutivo e mutevole, come ricordato dal professor Marco Trabucchi, con una lettura magistrale sul tema “La cura della persona affetta da demenza: una storia difficile”.

Tra i temi che hanno suscitato particolare interesse da parte del pubblico quelli toccati nelle relazioni che hanno riguardato la prevenzione dei reati di cui possono essere vittime le persone con decadimento cognitivo (a cura del Capitano Davide Papasodaro che ha illustrato le iniziative dell’Arma dei Carabinieri) e le riflessioni sulla tutela legale del paziente affetto da demenza (a cura dell’avv. Paolo Pifferi).

Il convegno è stato realizzato nell’ambito del “Progetto Alzheimer”, promosso e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che nel territorio del Bassopolesine ha avviato una collaborazione con l’Azienda Ulss 19.

 

IL PROGETTO ALZHEIMER DELLA FONDAZIONE

È un’iniziativa rivolta alle persone che si confrontano quotidianamente con la malattia di Alzheimer (i cosiddetti caregivers, ovvero familiari di malati, operatori professionali e badanti) residenti nei territori delle Aziende Ulss n.16 di Padova, n.18 di Rovigo e n. 19 di Adria.

Il progetto mira ad offrire gratuitamente formazione e sostegno ai caregivers attraverso:

  • punti informativi dove ricevere ascolto e consigli sui problemi concreti che la malattia comporta;
  • corsi di formazione;
  • sostegno psicologico individuale e di gruppo per elaborare le emozioni negative legate alla malattia, le difficoltà di relazione con il malato e il disagio causato dai cambiamenti nella vita quotidiana;
  • consulenza di esperti in ambito legale e previdenziale.

Vai al video sul Progetto Alzheimer

 

L’ALZHEIMER E LE DEMENZE NEL MONDO E IN ITALIA

Si stima che le persone affette da demenza nel mondo siano 44 milioni e che ogni anno sorgano 7,7 milioni nuovo casi.
L’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che questi numeri raddoppieranno ogni venti anni.
Il costo complessivo di queste patologie si stima essere pari all’1% del Pil mondiale (ovvero 604 miliardi di dollari).
[Fonte: World Alzheimer Report 2014]
Margaret Chan, direttore generale dell’OMS – sosttolinea come la demenza abbia un impatto immenso da vari punti di vista: medico, psicologico, emotivo e finanziario. Le demenze che progressivamente non interesseranno più solamente i paesi ricchi.”Entro il 2050 – spiega Marc Wortmann, direttore esecutivo dell’Adi – Alzheimer’s disease international – il 71% dei malati vivrà nei Paesi a basso e medio reddito”, uno scenario che ci dà il senso di come queste patologie si stiano configurando come un’epidemia globale che avrà dei costi enormi.

Sul fronte della ricerca, gli sforzi si stanno concentrando sempre più sull’importanza di prevenzione e diagnosi precoce. In particolare, sul legame tra la progressiva perdita delle capacità cognitive e altre patologie come disturbi cardiovascolari e diabete. Quest’ultimo ad esempio, secondo il World Alzheimer report, è in grado di aumentare il rischio demenza del 50%. In base ai risultati di una ricerca della University of Cambridge, pubblicata su “The Lancet Neurology”, infatti, in almeno un caso su tre l’Alzheimer è prevenibile agendo su sette principali fattori di rischio: diabete, ipertensione, obesità, sedentarietà, depressione, fumo e basso livello d’istruzione.

In Italia la popolazione sta progressivamente invecchiando, e di conseguenza le patologie croniche sono sempre più diffuse. Secondo lo studio “Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari – 2013” presentato a Roma il 10 luglio 2014, dal 2005 si nota una diminuzione diminuzione delle malattie respiratorie croniche e artrosi (la popolazione che invecchia proviene da esperienze di vita sempre più sane) mentre aumentano tumori maligni, Alzheimer e demenze senili anche perché c’è maggiore capacità di riconoscere le malattie.
[Fonte: ISTAT]