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Operazione “Mummie a Rovigo”: pronti a conoscere Meryt e Baby?

Aperta la teca di Meryt e Baby, le due mummie della collezione egizia dell’Accademia dei Concordi, che saranno oggetto di una complessa indagine scientifica per un inedito restauro condotto di fronte ai visitatori.

Meryt e Baby sono due mummie, la prima è di una giovane donna, mentre la seconda potrebbe appartenere a un bambino o a una bambina. Lo scopriremo presto. Sono appena state estratte dalla loro teca di legno e cristallo in cui giacevano presso l’Accademia dei Concordi di Rovigo. La delicata operazione è stata condotta dalla professoressa Paola Zanovello (Università degli Studi di Padova) e dal professor Emanuele M. Ciampini (Università Ca’ Foscari di Venezia) che, con la collaborazione del gruppo di ricerca EgittoVeneto – dottoressa Claudia Gambino, dottoressa Giulia Deotto e dottor Martino Gottardo – sovrintendono all’Operazione Mummie di Rovigo, sostenuta dalla nostra Fondazione, in collaborazione con l’Accademia dei Concordi.

Fascino, storia e mistero

Le due mummie fanno parte della collezione egizia più consistente del Veneto, che sarà in parte visibile al pubblico dal 14 aprile al 1° luglio a Palazzo Roncale  Rovigo. Si tratta di un patrimonio di grande interesse antropologico, ricco di fascino, storia e di un velo di mistero, che rende l’operazione ancora più suggestiva.

Si racconta che originariamente il piccolo Baby fosse adagiato sul corpo della giovane donna. Quasi a far intuire un rapporto di protezione madre-figlio, uniti nel loro sonno eterno. Tuttavia, all’arrivo a Rovigo, i due sono stati “separati” e la mummia di Meryt probabilmente manomessa. Molti indizi portano infatti a pensare che sia stata interamente sbendata per cercare gli amuleti che solitamente, nell’Antico Egitto, venivano inseriti tra il corpo e le bende con la funzione di proteggere il defunto.

A differenza della donna, Baby conserva ancora la forma di una piccola mummia. Il piccolo è infatti ancora completamente bendato e coperto da un leggero sudario che non nasconde però la posizione delle braccia e i fragili polsi; due fiocchi, forse in origine rossi, gli legano le spalle e le gambe ed è lui, oggi, che potrebbe riservarci le maggiori sorprese. Sia per capirne l’età, sia il sesso e il rango sociale. Gli esperti lasciano aperte tutte le ipotesi, compresa quella che la mummia possa essere di un non umano. Saranno tac e controlli a stabilirlo.

In viaggio dal Cairo a Rovigo

Meryt e Baby sono giunti a Rovigo tra il 1878 e il 1879, all’interno di uno dei 5 capienti cassoni zeppi di reperti egizi, in arrivo da Alessandria d’Egitto.

A inviarli fu un famoso personaggio dell’epoca: Giuseppe Valsè Pantellini (Rovigo 1826 – Fiesole 1890). Questo rodigino, in esilio a causa della partecipazione ai moti d’insurrezione del Polesine nel 1848, trovò rifugio al Cairo. Qui prese in gestione, e poi in possesso, il Grand Hotel. La struttura, rinominata New Hotel, diventò, per la posizione strategica e per le doti organizzative di Valsè Pantellini, un punto di riferimento per i viaggiatori del tempo: nobili, agenti dei consolati e ricchi provenienti da tutto il mondo. Al Grand Hotel del Cairo si aggiunge presto l’elegante Hotel d’Europe, altra meta fondamentale per i viaggiatori in arrivo o transito e, soprattutto, per alcuni egittologi di grande fama, quali Auguste-Édouard Mariette e Gaston Camille Charles Maspero.

In occasione dei festeggiamenti per l’apertura del Canale di Suez, Valsè Pantellini venne scelto dal Vicerè d’Egitto per alloggiare e assistere gli illustri ospiti internazionali. Era tale la fama dell’imprenditore che nel 1877 l’allora Presidente dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, Lorenzoni, si rivolse al talentuoso concittadino nel tentativo di realizzare un museo egizio nella città natale.

Appello accolto dal Pantellini che, tra il 1878 e il 1879, riunì e inviò a Rovigo i preziosi reperti tanto ambiti. E tra essi, Meryt e Baby, le due mummie, che vennero protette da una teca di cristallo. Intorno a Meryt e Baby sono fiorite molte leggende popolari, evidentemente dettate dal fascino che le mummie e l’Egitto, adesso come allora, continuano ad emanare.

Operazione mummie

Da oggi una parte dei misteri comincia ad essere chiarita. Meryt e Baby saranno molto attentamente esaminati, prima all’interno dell’Accademia e poi anche all’Ospedale di Santa Maria della Misericordia, dove i due saranno sottoposti ad una serie di esami medici, tac compresa.

Alla conclusione di questi esami, di loro si prenderà cura Cinzia Oliva, tra i massimi esperti in Italia del settore, attiva presso il Museo Egizio di Torino. L’intervento della restauratrice sarà effettuato in un ambiente tecnologico, appositamente creato a Palazzo Roncale e, aspetto eccezionale, sarà eseguito in modo pubblico, ovvero sotto lo sguardo dei visitatori.

Nel frattempo l’equipe del professor Raffaele De Caro, della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, sui dati emersi dalla tac e su altri dati, darà un volto ai nostri due protagonisti e ne ricostruirà le vere sembianze.