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Il Polo Museale Polesano un anno dopo. A che punto siamo?

È trascorso quasi un anno dalla firma del protocollo d’intesa per la valorizzazione condivisa del patrimonio culturale del Polesine. Un passo fondamentale per potenziare la ricchezza culturale del territorio e la crescita professionale locale. Facciamo il punto.

Era il 30 gennaio del 2020 quando iniziava a delinearsi un percorso ambizioso. Veniva infatti sottoscritto il protocollo d’intesa per la valorizzazione condivisa del patrimonio culturale del Polesine. A firmarlo, il Polo Museale del Veneto (Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo), la Regione del Veneto, la Provincia di Rovigo e la nostra Fondazione.

All’iniziativa, denominata MuSST (acronimo di Musei e Sviluppo dei Sistemi museali Territoriali), hanno aderito fin da subito i 26 musei del Sistema Museale Provinciale Polesine. Questi hanno posto le basi per l’avvio di iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale locale e per la crescita professionale degli operatori del territorio.

Virtuosi nonostante la pandemia

Nonostante l’emergenza pandemica abbia bloccato quasi tutte le attività e penalizzato, com’è noto, il settore della Cultura, il progetto è andato avanti, riuscendo a coinvolgere altri sostenitori e portando a termine le iniziative programmate. Dopo solo pochi mesi dalla partenza, sono stati ben 15 i soggetti che si sono aggiunti all’iniziativa e che hanno contribuito ad ampliare il network degli enti interessati allo sviluppo culturale polesano.

Il punto di forza del percorso è l’approccio partecipativo condiviso.

Un polo museale a 360 gradi

Dai corsi di formazione per gli operatori museali, alla consulenza di figure manageriali; dalla costruzione di database di contatti per i musei, alla raccolta di materiale fotografico e video per la condivisione digitale, fino alla programmazione di un nuovo servizio di prenotazione e acquisto online dei biglietti di ingresso. Queste sono solo alcune delle iniziative messe in campo dal Polo Museale per il consolidamento del sistema culturale territoriale.

Le iniziative realizzate fanno emergere il valore del patrimonio polesano, accorciando la distanza fra l’immagine percepita e la reale ricchezza del territorio.

Una best practice

Uno dei corsi di formazione che fin da subito ha portato ottimi risultati era rivolto alle Cooperative rodigine che gestiscono le attività didattiche rivolte piccoli visitatori. Grazie al corso, gli operatori hanno potuto mettere a fattor comune percorsi alternativi per la fruizione delle attività educative, riuscendo così a superare i limiti solitamente presenti all’interno di uno spazio museale.

Un avanzamento, questo, che se da un parte ha permesso una svolta nell’insegnamento didattico museale, dall’altro ha rafforzato l’idea di Polo Museale unico e condiviso. Questo approccio metodologico è riuscito a creare un punto di contatto anche con altri importanti realtà del territorio, come l’International Council of Museum, il Rovigo Convention and Visitors Bureau e il Centro Polesano di Studi Storici Archeologici ed Etnografici.

Solamente superando la competizione e agendo per la cooperazione si potenzia l’offerta culturale e turistica polesana.

Uno sguardo al futuro

Nel 2021, ancor più che nell’anno appena trascorso, il Polo Museale Polesano e tutti i musei ad esso afferenti saranno chiamati ad essere moltiplicatori di idee e di risorse verso il territorio.

Spetterà a loro promuovere un virtuoso percorso di crescita culturale ed economica, con l’auspicio che il loro esempio venga seguito anche dalle altre Realtà museali del Veneto.