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Lo spettacolare Diorama Biasin torna “a casa”

Palazzo Roverella accoglie la spettacolare veduta di San Marco in un nuovo allestimento permanente realizzato ad hoc per mostrarla ai visitatori in tutto il suo splendore.

Un “Panorama di Venezia” a Rovigo  

Il famoso Diorama Biasin è un dipinto su carta delle dimensioni di 22 metri di lunghezza e 1,75 di altezza che raffigura una spettacolare veduta del bacino di San Marco.

L’artista Giovanni Biasin lo realizzò in occasione dell’Esposizione Universale di Venezia del 1887 e da oggi torna “a casa”, trovando uno spazio espositivo permanente a Palazzo Roverella dove il nuovo allestimento, realizzato a cura e con il contributo della Fondazione, lo restituirà alla città.

L’opera, infatti, di proprietà dell’Accademia dei Concordi e del Comune di Rovigo nel 2019 è stata sottoposta ad un importante e delicato restauro sostenuto dai soci e dai consumatori di Coop Alleanza 3.0 che lo scelsero come opera da salvare nell’ambito del concorso “Opera tua”. Dopo il restauro è stato esposto al pubblico nella mostra “Venezia Panoramica. La scoperta dell’orizzonte infinito”, curata da Giandomenico Romanelli e Pascaline Vatin  promossa a Venezia dalla Fondazione Querini Stampalia.

Il diorama

Sembra che per realizzarla Biasin abbia utilizzato degli schizzi realizzati da una barca all’interno del bacino di San Marco per poi definire l’opera in laboratorio, dove unì mirabilmente le varie sezioni della veduta. In quel periodo le vedute panoramiche erano molto di moda e Biasin durante i suoi numerosi viaggi in Europa, specie in occasione di Esposizioni cui ebbe l’opportunità di partecipare, poté trarne ispirazione.

Non sappiamo a chi appartenne il Diorama “Panorama di Venezia” o quale fu il suo uso. Sappiamo che fu donato all’Accademia dei Concordi, forse dallo stesso autore che si trasferì a Rovigo nel 1863 chiamato dal nobile Gobbati per dipingere in stile liberty il suo palazzo. A Rovigo ottenne una buona fama come pittore e decoratore e, a partire dal 1889, ricevette innumerevoli incarichi, tra cui la decorazione del Teatro Sociale. Ed è a Rovigo che si spense nel 1912.