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L’occhio in gioco. In mostra a Padova l’illusione nell’arte

A Palazzo del Monte di Pietà a Padova, dal 24 settembre 2022 al 26 febbraio 2023, L’Occhio in Gioco. Percezioni, impressioni e illusioni nell’arte, la grande mostra che Fondazione Cariparo e Università di Padova hanno scelto di promuovere insieme, nell’ambito delle celebrazioni per gli 800 anni di storia dell’Ateneo Patavino.

L’occhio guarda, cattura, legge, ordina, compone. Ma può essere ingannato, raggirato, imbrogliato. E questa mostra, camminando sul confine tra arte e scienza, tra colore e movimento, racconta nei secoli la sottile differenza tra ciò che è vero e ciò che potrebbe esserlo ma non lo è.

Originale nel taglio curatoriale, affidato a Luca Massimo Barbero per la parte storica e a Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi dell’Università di Padova per la parte dedicata al Gruppo N e alla psicologia della percezione, la mostra L’occhio in gioco apre a Padova, a Palazzo del Monte di Pietà – dal 24 settembre 2022 al 26 febbraio 2023 – e si configura come una di quelle mostre che si presume di poter ammirare in una delle grandi sedi espositive di New York o Londra, laddove ci si attende qualcosa che vada molto oltre il consueto, il già visto.

L’occhio in un percorso tra arte e scienza

Una mostra che richiede di essere guardata da vicino, incrociando le date e gli avvenimenti, in un percorso nel quale ad opere emblematiche come Bambina che corre sul balcone di Giacomo Balla o Grey Scramble di Frank Stella, si accostano curiosi strumenti destinati a creare immagini fugaci e sorprendenti.

In una mostra a Padova, la città di Galileo, non poteva non trovare spazio la tradizione di studi e sperimentazioni condotte, fin dal 1919, dalla scuola della psicologia della percezione dell’Università degli Studi di Padova.

Ricerche nel campo della visione che hanno avuto uno straordinario impatto innovativo e che, travalicando l’ambito accademico e disciplinare, hanno contribuito a stimolare, a partire dagli anni Sessanta, un ambiente artistico-culturale d’avanguardia proiettando la città di Padova e i suoi artisti sulla scena internazionale.

Dal Gruppo N alla psicologia della percezione

La seconda parte dell’esposizione mette a confronto un’accurata selezione di documenti e studi accademici con le opere del Gruppo N, costituito proprio a Padova da Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, e da Marina Apollonio: tutti protagonisti indiscussi della “nuova tendenza” ottico-cinetica. La mostra trova così completezza in un ampio approfondimento monografico che ripropone le opere, gli ambienti e gli allestimenti degli anni Sessanta.

Grande rilievo viene dato anche alla scuola di psicologia della percezione sviluppata all’interno dell’Università di Padova.

Nello specifico, sono approfondite le figure di Cesare Musatti, Fabio Metelli e Gaetano Kanizsa. In particolare, sono esaminati i loro principali temi di studio e i rapporti fra la la loro ricerca scientifica e quella artistica delle avanguardie ottico-cinetiche.

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