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Con Virgilio Milani alla scoperta dell’arte del ‘900 in Polesine

A Palazzo Roncale, dal 25 marzo al 25 giugno 2023, appuntamento con la mostra Virgilio Milani e l’Arte del ‘900 in Polesine, che racconta, attraverso la figura dello scultore rodigino Virgilio Milani, gli sviluppi artistici di un secolo di intensi cambiamenti.

Palazzo Roncale apre le porte al pubblico – fino al 25 giugno 2023 – per accompagnarvi in un vero e proprio viaggio alla scoperta del Polesine e della produzione artistica che ispirò numerosi artisti dal primo dopoguerra fino agli anni ’80.

Lo scultore rodigino Virgilio Milani (1888-1977), infatti, è il protagonista della nuova esposizione di Palazzo Roncale a Rovigo. La sua figura funge da fil rouge nell’esplorazione dell’arte del “secolo breve” in Polesine, assieme ad altri nomi illustri come Mario Cavaglieri, Leone Minassian, Edoardo Chendi, fino ad arrivare a Paolo Gioli, che di Milani è considerato “erede” insieme al critico Giuseppe Marchiori.

L’artista e la “sua” Rovigo

Ideata da Sergio Campagnolo e curata da Alessia Vedova, la mostra Virgilio Milani e l’Arte del ‘900 in Polesine racconta l’attività di Milani nella sua città, Rovigo, attraverso l’evoluzione delle molteplici opere pubbliche disseminate sul suolo cittadino e le opere “domestiche”, private, spesso raffiguranti figure e ritratti in bronzo o terracotta, considerate un vero e proprio status symbol da chi poteva commissionarle all’artista.

Lo stile di “essenziale sobrietà” di Milani risale alla tradizione scultorea italiana, dai rinascimentali Donatello e Laurana, ma anche all’attenzione rivolta da parte dell’artista agli sviluppi artistici italiani ed europei durante tutto l’arco del ‘900.

Con Milani, in mostra l’arte del ‘900

La mostra offre un’occasione preziosa per conoscere anche le vicende storiche e culturali che hanno caratterizzato il “secolo breve” di questo lembo d’Italia, attraverso le opere di artisti polesani e di altri che, pur non essendo nati qui, hanno deciso di viverne a pieno l’atmosfera e il fermento.

Crocevia culturale, luogo di accoglienza e di fervore creativo. Per molto tempo il Polesine ha rappresentato un punto d’incontro ideale per molti artisti.

Ritroveremo, infatti, il rodigino “enfant prodige” Edoardo Chendi e Giuseppe Santomaso, rappresentante dell’Astrattismo, a fianco di Emilio Vedova. Così come sarà possibile riscoprire un altro rodigino, Mario Cavaglieri, la cui arte lo condurrà fino in Francia. Altro nome che si potrà riconoscere nelle firme delle opere in mostra è Leone Minassian, artista armeno, che la diaspora portò in Italia, e che si trovò spesso a trascorrere le estati a Trecenta, dopo aver vissuto a Napoli e Venezia, città in cui frequentò l’Accademia.

Un crocevia di storie, che si incontrano a Palazzo Roncale e continuano tra le strade della città, anch’essa disseminata di tracce del passaggio di questi artisti.

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