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Renoir e Milani: è in arrivo una nuova entusiasmante stagione di mostre a Rovigo

Dopo i grandi successi di Kandinskij, Robert Capa e Rugby, saranno Pierre-Auguste Renoir e Virgilio Milani i protagonisti della primavera espositiva di Palazzo Roverella e Palazzo Roncale. 

L’alba di un nuovo classicismo

Dopo Kandinskij e Robert Capa, Palazzo Roverella porta a Rovigo Renoir. Con l’obiettivo di eguagliare i successi appena raggiunti: gli oltre 23 mila visitatori della mostra ancora in corso Robert Capa – L’opera 1932-1954 (8 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023) e gli 88.850 della grande retrospettiva di Kandinskij – L’opera 1900/1940 (26 febbraio – 26 giugno 2022), che ha segnato il record di visitatori della più che decennale storia delle grandi mostre rodigine.

È una mostra davvero originale Renoir. L’alba di un nuovo classicismo, curata da Paolo Bolpagni, che animerà Palazzo Roverella dal 25 febbraio al 25 giugno 2023.

Una mostra che indagherà il momento successivo alla breve esperienza impressionista di Renoir, a partire dal momento in cui l’artista, spinto da una profonda inquietudine creativa, decise di intraprendere un viaggio in Italia. Era il 1881. Un tour che partì da Venezia e che proseguì per brevi tappe a Padova e Firenze, trovando mete fondamentali a Roma e Napoli.

Travolto dalla forza della luce mediterranea, rapito dalla bellezza di Capri, dai capolavori antichi del Museo Archeologico di Napoli, impressionato dai dipinti di Carpaccio e Tiepolo e dalla “semplicità e grandezza” degli affreschi di Villa Farnesina.

Renoir matura una rivoluzione artistica: dalla joie de vivre delle scene di divertimento della borghesia parigina a uno stile aigre, aspro, che fondeva la lezione di Raffaello con quella di Ingres. Era l’alba di un nuovo stile.

Renoir. L’alba di un nuovo classicismo racconterà soprattutto questa seconda fase della carriera dell’artista. A partire dal ritorno dal viaggio in Italia, fino alle opere della vecchiaia. Aprendo con il grande studio preparatorio del celeberrimo Moulin de la Galette, la mostra racconterà, anche dialogando con le opere di altri importanti artisti, l’evoluzione della sua pittura nei successivi sviluppi: dalla figurazione “neorinascimentale” ai paesaggi della Provenza e della Costa Azzurra, senza trascurare il fil rouge del racconto biografico delle vicende personali dell’artista, anche sulla scia della biografia che il figlio, il grande cineasta Jean, dedicò al padre all’inizio degli anni Sessanta del Novecento.

Virgilio Milani e la storia dell’arte del ‘900 in Polesine

Palazzo Roncale, si conferma come sede per le mostre dedicate a illustrare e far conoscere gli aspetti della straordinaria storia del Polesine e si prepara ad accogliere una nuova accattivante esposizione.

Dopo Rugby. Rovigo città in mischia che chiuderà il 29 gennaio, la primavera del Roncale sarà dedicata al più importante scultore rodigino del Novecento: Virgilio Milani.

Da un’idea di Sergio Campagnolo, e curata da Alessia Vedova, Virgilio Milani e l’Arte del ‘900 in Polesine a Palazzo Roncale dal 25 marzo al 25 giugno 2023.

Un viaggio nell’arte, ma anche nella storia e nelle storie, dal primo dopoguerra agli anni Ottanta del Novecento polesano, dove il percorso artistico di Virgilio Milani funge da filo conduttore.

Un’occasione per conoscere e analizzare l’importanza dell’artista che, pur rimanendo entro i confini della sua Rovigo, si mostrò molto attento al nuovo che si andava sviluppando nel mondo internazionale dell’arte.

Il percorso sarà un equilibrio tra le opere “pubbliche” di Virgilio Milani, dove compare una marcata sensibilità sociale, e la sua produzione domestica, fatta di bronzi, terracotte, ritratti. Qui lo scultore appare meno vincolato alla committenza e al giudizio pubblico, più libero di esprimere i propri sentimenti.

Con Milani, saranno raccontati artisti come Mario Cavaglieri, Leone Minassian, Edoardo Chendi sino a Paolo Gioli, che di Milani è considerato l’“erede”, insieme alla figura del critico Giuseppe Marchiori.